Alto Adige
Test rapidi a tappeto, la perplessità del virologo Crisanti: “Poco attendibili, rischio di non rilevare il 30% dei positivi”
Sono previsti dal 20 di novembre i test antigenici rapidi a tappeto per la gran parte della popolazione altoatesina (circa 350mila persone) ma il piano di prevenzione solleva già le prime perplessità tra gli esperti.
E’ il caso di Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’università di Padova e direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera padovana, che a proposito del progetto di screening di massa in Alto Adige attraverso l’uso dei test rapidi parlando ai microfoni della Rai ha sottolineato:
“Il test di massa effettuato su 350mila persone con il tampone rapido è potenzialmente uno spreco di soldi perché questo tipo di tampone ha di fatto un problema di sensibilità. Perde cioè circa il 30 per cento dei positivi“.
Si parlerebbe qui di tre falsi negativi ogni dieci persone testate: una media significativa secondo il virologo, che rischia di compromettere la completezza del piano di rilevamento generale dei contagi sul territorio.
Senza contare il fatto che i tre soggetti sfuggiti al rilevamento reale della positività, rischierebbero durante la fase dei test di non venire segnalati e di trasmettere automaticamente il virus ad altre tre persone ciascuno, riattivando di fatto la catena del contagio.
“Lo screening di massa effettuato una sola volta e senza tamponi molecolari non è la metodologia giusta – ha sottolineato Crisanti – . Gli screening di massa, perché siano efficaci nel contrasto alla diffusione del covid, vanno ripetuti una volta a settimana per almeno due o tre volte“.
“La situazione dei contagi è molto critica – aveva spiegato di contro il presidente Arno Kompatscher nella conferenza stampa di lunedì – siamo arrivati al 50 per cento di positivi tra i nuovi testati, una cifra elevatissima. Abbiamo dovuto quindi inasprire le misure prese nei giorni scorsi per evitare di arrivare velocemente ad una crisi del nostro sistema sanitario”.
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