Politica
Ancora una richiesta di grazia dall’Austria per i terroristi sudtirolesi. Italexit: “Si costituiscano e scontino qualche anno”
Periodicamente, da oltre Brennero, viene richiesta la concessione della grazia per i terroristi altoatesini degli anni Sessanta. Ora è il turno di Hermann Gahr, presidente della commissione sulla questione altoatesina del parlamento a Vienna, che chiede “di pronunciare la parola fine sulla questione“.
In particolare, l’atto di clemenza viene invocato per i cosiddetti “bravi ragazzi della valle Aurina” (Heinrich Oberleiter, Siegfried Steger, Sepp Forer e Heinrich Oberlechner), per meglio dire, per i tre superstiti della banda condannata a 20 anni e 10 mesi di reclusione nel 1966 dalla Corte d’Assise di Milano per i delitti di strage continuata al fine di attentare alla sicurezza dello Stato; di attentato continuato e aggravato alla sicurezza degli impianti di energia elettrica.
Inoltre, nel 1971, i quattro “bravi ragazzi” furono condannati all‘ergastolo dal Tribunale di Bologna per gli attentati a Brunico negli anni 1967 e 1968, cioè per per cospirazione politica mediante associazione; per attentato all’integrità dello Stato; per strage continuata; per lesioni e danneggiamento; per danneggiamento aggravato e continuato; per attentato continuato alla sicurezza degli impianti dell’energia elettrica e per vilipendio alle Forze Armate. Per finire, i soli Oberleiter e Oberlechner (deceduto nel 2006), nel 1974 furono condannati dalla Corte d’Appello di Brescia per il fallito attentato al treno “Brenner Express” a sedici anni di reclusione.
I quattro furono anche sospettati degli omicidi dei Carabinieri Palmiro Ariu e Luigi De Gennaro; delle Guardie di Finanza Salvatore Gabitta, Giuseppe D’Ignoti e Bruno Bolognesi. La mancata collaborazione delle autorità austriache con quelle italiane contribuì a impedire di vedere condannati gli autori di questi efferati delitti.
“Non scontarono nemmeno un giorno di galera – afferma il coordinatore altoatesino di Italexit con Paragone, Eriprando della Torre di Valsassina – poiché si rifugiarono nell’ospitale Austria senza mostrare il minimo pentimento per i crimini compiuti. Prima di parlare di una possibile grazia riteniamo che i pregiudicati si debbano costituire, debbano scontare qualche anno di reclusione in Italia (anche ai domiciliari vista l’età), si debbano pentire e debbano chiedere il perdono dei familiari delle vittime“.
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