Bolzano
Cabine anti aggressione sugli autobus, i bolzanini chiedono più sicurezza
Più sicurezza sugli autobus: è quello che chiedono i bolzanini in seguito alle recenti aggressioni da parte di balordi a danno di alcuni conducenti della Sasa. Un fenomeno già presente da tempo in altre città italiane e che anche a Bolzano inizia a preoccupare.
La ricerca di soluzioni condivise è oggi più che mai necessaria a salvaguardia degli autisti ma anche dei passeggeri che quotidianamente, a tutte le ore, usufruiscono del servizio pubblico di trasporto nel capoluogo.
L’Associazione Sicurezza&Legalità di Bolzano si ripropone, in merito alla non ultima aggressione dell’autista Sasa di qualche giorno fa e alle svariate avvenute in passato, di suggerire un paio di accorgimenti utili alla sicurezza dei dipendenti.
“Risulta evidente – si legge in una nota – che gli accorgimenti adottati fino adesso, compresa la vigilanza non armata delle Gpg, non sono ancora sufficienti per la tutela dell’incolumità degli autisti”.
E’ opportuno quindi, utilizzare più provvedimenti, come già aveva denunciato la stessa associazione in un appunto diffuso nel 2017:
“L’incolumità e la sicurezza del conduttore è importantissima a stessa salvaguardia dei passeggeri; basti infatti pensare a cosa comporta un’aggressione mentre un autobus è in piena marcia.
Una serie di ultimi episodi hanno coinvolto alcuni autisti locali che giustamente reclamano più tutela e quindi si potrebbero installare delle “cabine blindate” con dei costi relativamente contenuti, peraltro già collaudate in altre città e senza rendere problematica la visibilità (si parla di una modifica dai costi di circa 1.100 euro).
Cabine che permetterebbero un uscita agevole in caso di emergenza, a mezzo di maniglia interna antipanico e una struttura protettiva efficiente in caso di aggressioni fisiche.
Un’ulteriore misura di sicurezza intelligente sarebbe anche un collegamento a mezzo web cam in tempo reale (wifi) con la centrale operativa, ove in casi di pericolo verrebbero allerate le Forze dell’Ordine nell’immediatezza.
Si potrebbe ovviamente parlare a lungo nell’intraprendere anche altre misure in merito“, conclude la nota.
Una soluzione, quella delle cabine di sicurezza, già proposta e attuata in altre città italiane: il via libera all’installazione di postazioni blindate per gli autisti, con l’aggiunta del pulsante di emergenza per avvisare l’azienda e la polizia in caso di problemi, così come alla presenza della vigilanza sugli autobus, è stato dato dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, che recentemente ha incontrato i locali sindacati dell’autotrasporto.
L’adozione di cabine antiaggressione potrebbe dunque essere una misura ideale anche per Bolzano, al fine di arginare i troppo frequenti episodi di violenza ai danni del personale.
Sotto, un esempio di cabina per la sicurezza dei conducenti installata su un mezzo pubblico a Napoli.
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