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Fu mamma Provincia, Nicolini: “Come concilieranno i ristori da lockdown e il mantenimento delle prestazioni?”

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“Chiediamo chiarezza da parte dell’assessore alla salute – esordisce il consigliere M5S Nicolininon è oltremodo tollerabile che mentre viene comunicato che il 2020 è stato il primo anno dal 1932 in cui in Alto Adige ci sono stati più decessi che nascite, la Giunta pensi soltanto ad intraprendere iniziative differenti da quelle nazionali o europee per puro spirito di contraddittorio. 

La scelta scellerata delle aperture incondizionate a fisarmonica delle scorse settimane, quando il comitato tecnico scientifico nazionale e l’Europa dichiaravano l’Alto Adige zona rossa, sta presentando un bilancio pesantissimo agli altoatesini con la dichiarazione del nuovo lockdown.

La domanda che tutti ci poniamo è: se avessimo seguito le indicazioni dateci, saremmo a questo punto? Sicuramente no! 



Adesso staremmo discutendo su come riaprire le piste in sicurezza invece di annunciarne la chiusura totale. La Provincia probabilmente non avrà la capacità finanziaria di erogare alcun ristoro e perciò le attività che chiuderanno o i ristori andranno inevitabilmente ad intaccare altre prestazioni della Provincia in virtù della necessità di chiudere i bilanci in pareggio. 

Oltre al danno della chiusura, le attività economiche dovranno subire la beffa di non vedersi tutelati da quella che, ormai dobbiamo dirlo, fu ‘mamma Provincia’. La scarsa attenzione che viene rivolta alla democrazia è ancora più preoccupante: le decisioni del comitato tecnico scientifico locale sono segrete, nessuno sa cosa hanno consigliato alla Giunta, pur essendo un organo tecnico pagato con le tasse dei cittadini”. 

E ancora: “Se tali dubbi non bastassero ad avvalorare la mancanza di attenzione verso la democrazia e verso le cittadine ed i cittadini dell’Alto Adige vi è la scelta di ieri (04/02/2021) in Consiglio provinciale alle 17,40 da parte del Presidente di non fornire i dati o affermare di avere dati “ancora da elaborare“.

“Ci uniamo a tutte le minoranze in Consiglio provinciale per la richiesta di una sessione straordinaria e lunedì nella riunione dei gruppi chiederemo con forza una mozione di sfiducia nei confronti dei responsabili di quanto sta accadendo”, conclude il consigliere pentastellato.

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