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Fuori turisti e non residenti dall’Alto Adige, Crisafulli: “Ordinanza iniqua e pericolosa”

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In questi giorni così complicati parlare di argomenti che non siano strettamente connessi con l’emergenza sanitaria mi pare inopportuno, offensivo nei confronti di chi combatte tra la vita e la morte, di chi vive in isolamento nel suo appartamento e vive con angoscia ogni notizia apparsa sui notiziari o i social network, al personale sanitario che fa turni disumani per salvare vite, a tutte le lavoratrici e i lavoratori che ancora oggi svolgono faticosamente la loro attività per non bloccare del tutto il nostro Paese.

Ma di fronte a questa misura, agli effetti che ne derivano e alle decine e decine di richieste di aiuto che mi sono pervenute tra ieri sera e stamattina, non posso tacere“.

L’avvocato Luca Crisafulli, membro della Commissione dei 6 e dei 12, non ci sta e prosegue la sua forte critica nei confronti della controversa ordinanza provinciale che richiede a tutti i non residenti in provincia di Bolzano, turisti, ospiti e proprietari di seconde case, di lasciare il territorio della provincia al fine di non sovraccaricare il sistema sanitario locale gravato dall’emergenza Covid-19 (Sanità altoatesina a rischio. La Provincia ai turisti e ospiti: “Rientrate alla vostra residenza”).



La norma va cambiata – dice Crisafulli – non bastano le parole del Presidente Kompatscher che parla solo di ‘seconde case’ e di ‘raccomandazioni’. Vanno fermati quei sindaci che ordinano ai non residenti, sebbene domiciliati in Alto Adige, di lasciare le loro case.

Va assolutamente evitato che le lavoratrici e i lavoratori stabilmente domiciliati in Alto Adige e le loro famiglie, che comune hanno diritto a tutte le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, debbano abbandonare l’Alto Adige.

Va assolutamente impedito che queste persone possano correre il rischio di contrarre il virus sui mezzi di trasporto durante il tragitto per raggiungere i luoghi di residenza, che possano infettare a loro volta altre persone, che debbano abbandonare il loro lavoro o la loro casa.

Siamo in un periodo di emergenza sanitaria, è vero. Ma la qualità delle leggi è importante soprattutto in questi periodi, quando se si vuole raccomandare qualcosa non si usa il verbo ‘ordinare’ e se si vuole intervenire soltanto sui vacanzieri, sui lavoratori stagionali o sui proprietari di seconde case non si scrive ‘… e tutte le altre persone presenti sul territorio provinciale che non hanno la propria residenza in Alto Adige’.

Conclude Crisafulli: “Presidente Kompatscher, La prego, modifichi il testo della Sua ordinanza, intervenga affinché chi ha il domicilio in Alto Adige ed ha diritto alle prestazioni sanitarie del SSN possa restare in Alto Adige. Siamo in emergenza sanitaria, lo so benissimo, ma la nostra provincia deve distinguersi per umanità, ragionevolezza e solidarietà anche in questo momento.

Mi ascolti, Presidente“.

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