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Alto Adige

Il marito la massacrò a martellate: Brigitta Steger morta dopo 10 anni di coma

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Si è spenta nella giornata dell’8 marzo la flebile fiamma che teneva ancora in vita Brigitta Steger, la 42enne che il 27 novembre 2012 fu massacrata a martellate dal marito Johann Paul Oberkofler.

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Il tentato omicidio, il coma irreversibile, l’agonia durata quasi dieci anni. Si è spenta nella giornata dell’8 marzo la flebile fiamma che teneva ancora in vita Brigitta Steger, la 42enne che il 27 novembre 2012 fu massacrata a martellate dal marito Johann Paul Oberkofler.

La morte è sopraggiunta proprio nella Giornata internazionale dei diritti della donna. L’aggressione da parte del coniuge avvenne durante la notte, mentre la povera donna dormiva nella sua casa di Lutago, in valle Aurina.

Il 52enne Oberkofler la colpì ripetutamente al torace anche con un punteruolo procurandole ferite gravissime, che tuttavia non la uccisero subito. Dopo avere aggredito la moglie, Oberkofler venne trovato in stato confusionale seduto in salotto mentre Brigitta giaceva in camera da letto, in un lago di sangue.

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Da quanto emerse durante il processo, Brigitta aveva chiesto la separazione e il giorno dopo avrebbe dovuto recarsi dall’avvocato per dare il via all’iter.

L’uomo venne poi condannato a 16 anni per tentato omicidio e ad altri due anni per violenza privata, ma in seguito all’accoglimento della seminfermità mentale, la pena in appello si ridusse a 10 anni (sentenza poi annullata dalla Cassazione).

L’assassino non fece però in tempo a rientrare in carcere. Si suicidò impiccandosi il 30 novembre 2016 in una clinica psichiatrica di Verona. I funerali della donna saranno celebrati sabato 12 marzo, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale Maria Hilf di Cadipietra.

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