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Una multa “doppia”, accompagnata dalla sensazione che le norme vigenti siano ingiuste

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In un periodo dell’anno dove la generosità e la compassione dovrebbero prevalere, la storia che ci apprestiamo a raccontare sembra dipingere un quadro ben diverso. Un pensionato di Bolzano, con il desiderio semplice ma profondo di poter fare un piccolo regalo natalizio ai suoi nipoti, si è trovato di fronte a un sistema che non sembra tener conto delle persone più deboli. La lettera che segue è stata inviata al nostro giornale da un lettore che desidera rimanere anonimo, ma la cui storia merita di essere raccontata.

Il racconto di questo nostro lettore mette in luce una serie di eventi che hanno portato suo padre, un uomo che vive la sua pensione con dignità nonostante le difficoltà economiche, a dover fronteggiare sanzioni che sembrano sproporzionate rispetto alla trasgressione commessa. La vicenda solleva interrogativi non solo sulla severità delle multe, ma anche sulla loro tempistica e sulla trasparenza del processo che ha portato a queste richieste di pagamento. Ecco la lettera, pubblicata integralmente come richiesto, che ci invita a riflettere sulla giustizia e sull’umanità delle nostre istituzioni, soprattutto nel periodo natalizio.

Il fatto riguarda mio padre. Come tanti altri anche lui è un pensionato che non senza difficoltà cerca di arrivare a fine mese. E nel periodo natalizio vorrebbe risparmiare qualcosina magari per fare un regalino ai suoi nipotini.
Ecco la storia comincia qui, più o meno due mesi fa, quando a Bolzano siamo passati in macchina ad un incrocio col semaforo che da giallo è andato a diventare rosso. Per svoltare a sinistra, con traffico abbastanza intenso, era uno dei pochi modi per non bloccarsi proprio in mezzo all’incrocio di 2/3 corsie.






Pochi giorni dopo è arrivata la multa da 180 e rotti Euro. L’abbiamo pagata e sono stati tolti 3 punti dalla patente a mio padre, proprietario della macchina (una Fiat di piccola cilindrata). E fin qui tutto come doveva essere.

Tutto cambia in peggio però il giorno dell’immacolata, quando arriva una raccomandata. Abbiamo ricevuto un’altra multa di 222 Euro da pagare entro cinque giorni, altrimenti la sanzione sarebbe salita a 309 Euro. E questo immenso costo solo per la mancata comunicazione dei dati del conducente, sempre per la violazione di due mesi prima!
Mi chiedo, se l’autoveicolo è intestato a mio padre, se gli sono stati tolti i punti e sono arrivate le raccomandate con tutti i dati, scusate la mia (o di qualcun’altro) ignoranza: quali dati* mancano da comunicare? 

A me non sembra proprio giusto che a Bolzano per una “piccola” trasgressione stradale si sottraggano 500 Euro a un povero pensionato! Stranamente ci si è accorti “dell’infrazione della legge” poco prima di Natale.  Purtroppo a costo della povera gente normale, considerando che a Bolzano è molto molto caro vivere durante l’anno e ancora di più nel periodo natalizio.
Così andrà a finire che quest’anno per qualcuno il Natale diventerà un Natale piuttosto magro, con regali piccoli per i nipotini del povero nonno.

Spero che magari qualcuno riesca a leggere e a condividere il pensiero di “quanto ingiusta a volte sia la giustizia”.

L.

 

*Nota: L’obbligo di fornire i dati del conducente all’Organo di Polizia, ex art. 26 bis comma 2 del codice della strada, scatta nel caso in cui il conducente trasgressore non sia stato identificato.
La violazione del predetto obbligo, che si sostanzia in un comportamento omissivo, è distinta e autonoma rispetto alla violazione (presupposta) commessa dal conducente, ed è a sua volta sanzionata con una sanzione autonoma e pecuniaria. L’illecito amministrativo in questione è escluso qualora vi sia un giustificato e documentato motivo.
Il termine per fornire i dati è di sessanta giorni che decorrono dalla data di notifica del verbale di contestazione e non dalla definizione della contestazione effettuata. 



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