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Alto Adige

Lutto nel calcio femminile altoatesino: Unterland e C.F. Suedtirol salutano Verena Erlacher

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Calcio femminile altoatesino in lutto per la morte di una delle sue giovani promesse.

E’ infatti venuta a mancare Verena Erlacher, 19 anni, ex giocatrice dell’Unterland, la squadra di serie B di Cortina/Magré, del C.F. Suedtirol, della nazionale italiana under 17 e più recentemente in forza al Maia Alta.

La morte prematura della giovane centrocampista di Lagundo ed ex attaccante biancorossa ha scosso l’intero comparto del calcio femminile in Alto Adige.

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Cordoglio da parte della società è stato espresso ai famigliari della ragazza anche attraverso un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook del C.F. Suedtirol Damen:

Tutto il C.F. Sudtirol Damen è vicino alla famiglia Erlacher per la perdita della figlia Verena.

Noi Verena la vogliamo ricordare con il sorriso, la gioia e la passione che lei sapeva darci in campo e fuori.

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Avremmo voluto rivederla con i nostri colori ma qualcosa di più grande di tutti noi, il tempo, la vita, non ce lo ha permesso.

La salutiamo nel modo che a lei faceva ridere quando lo ripeteva, dopo le prime volte che lo aveva sentito…ciao poppa!

La storia di un talento, quella di Verena, cresciuto sui campi da calcio altoatesini.

Idolo calcistico Neymar, unica benefica distrazione le uscite con gli amici, passeggiando in città, affiancata però dal grande impegno personale per migliorare la forma atletica.

A volte mi alleno a casa da sola – diceva – impostando un lavoro di carico aggiuntivo. In estate, invece, mi diletto tra piscina e palestra.”

Dei trascorsi di successo sui campi del Maia Alta e del C.F. Suedtirol, un recente passato radioso anche nell’Unterland e con la maglia azzurra, e un futuro ancora tutto da giocare. Ecco quello che la aspettava.

Una di quelle attaccanti con il pedigree del gol, con la freddezza dell’animo teutonico sotto rete, l’intelligenza tattica ed il fiuto del gol italiano, condensati nel destro di una punta bolzanina e del Suedtirol,  imperdonabile nel freddare i numeri uno avversari“.

La si ricorda così, come era stata descritta in una delle interviste che la resero conosciuta anche al grande pubblico, quella per Sky “La Giovane Italia”.

Iniziai a sei anni circa – aveva dichiarato – con i miei vicini nel cortile di casa. Poi, dopo insistenti richieste, un anno dopo, i miei genitori mi iscrissero nella società maschile del Lagundo.

Ci giocai, indossai il numero dieci sulle spalle e la fascia di capitano al braccio, fino a che, dopo cinque stagioni, passai al Suedtirol.

La prima esperienza bianco-rossa l’ho vissuta tra giovanissime e primavera, la seconda stagione invece nella formazione juniores appunto e, compiuti i quattordici anni, ho debuttato in Serie B.

Trascorsi due campionati in cadetteria adesso sono stabilmente titolare in A”.

Nell’aprile 2015 fu infatti l’occhio di Enrico Sbardella, in quel momento responsabile delle nazionali giovanili di calcio femminile per conto della FIGC, a catturare quel grande talento non più in erba e a convocarla  per vestire la maglia della nazionale italiana nella formazione che partecipò a Beja, in Portogallo, al Torneo Internazionale UEFA riservato a formazioni con atlete dall’età massima di 16 anni.

In quella occasione riuscì a mettersi in luce siglando la rete che al 26′ fissa sul 2-0 l’incontro con le pari età del Belgio.

Le buone prestazioni offerte nel torneo e nelle successive convocazioni convinsero la nuova responsabile della formazione nazionale Under 17, Rita Guarino, a inserirla in rosa nella squadra che partecipa alle qualificazioni dell’Europeo di categoria.

Tra Under-16 e Under-17 totalizza 5 presenze realizzando una rete.

Oggi il ricordo struggente del sorriso e dell’immensa voglia di fare di Verena si riassume in un’unica frase, nella risposta che diede quando le  chiesero quale fosse il suo sogno da “grande”:

Fare e vivere da professionista, anche se penso che ciò, ad oggi, possa risultare quasi impossibile. Ho anche il sogno nel cassetto di potermi vedere in un futuro allenatrice o personal coach… Ma chissà!

I funerali si terranno domani alle 17 a Lagundo.

 

 

 

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