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Italia ed estero

Meloni sul Pnrr: “Vicinissimi all’obiettivo. Metteremo a terra le risorse costi quel che costi”

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L’Italia ha mostrato una ripresa post-Covid che ci consegna un’economia in crescita oltre le aspettative, con la stima di una previsione al rialzo a +1,2% nel 2023, una crescita superiore alla media UE, superiore alle principali economie continentali, (0,7% per la Francia, 0,2 per la Germania). Stiamo dimostrando una affidabilità maggiore rispetto al resto dell’Eurozona”: ha detto la Meloni congratulandosi con gli imprenditori presenti ad Assolombarda a Milano.

Mentre bandisce i nuovi numeri del Pil, la Meloni cerca di mettere un punto alle polemiche sugli obiettivi europei rispetto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ( PNRR): “Basta auto-lesionismo, siamo vicinissimi all’obiettivo, la questione viene strumentalizzata per attaccare il governo, metteremo a terra il PNRR, costi quel che costi. Chi tifa per il fallimento alla fine avrà imparato qualcosa”.

Meloni ribadisce poi la linea del Governo sui rapporti con l’Unione Europea, chiaramente infastidita dal “braccio di ferro” per la revisione del Pnrr e per la mancata ratifica del Mes ( Meccanismo Europeo di Stabilità).

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Ritengo contrario all’interesse nazionale accelerare la ratifica del Trattato di Riforma del MES,  mentre il governo è impegnato nel negoziato decisivo per la modifica del Patto di Stabilità. Chi oggi chiede la ratifica non sta facendo l’interesse italiano”, spiega.

E ancora, rivendica il risultato del nuovo approccio sulla questione migranti maturato nell’ultimo Consiglio europeo. “L’accordo sulla cosiddetta dimensione esterna è indiscutibilmente un successo italiano, siamo riusciti a far comprendere a tutti i nostri partner che non aveva senso continuare a litigare tra paesi di primo approdo e paesi di destinazione, bisogna lavorare insieme sui confini esterni. In Europa ora si parla addirittura di sovranità, impensabile fino a pochi mesi fa” sottolinea, per niente preoccupata dalla posizione contraria alle ricollocazioni di Ungheria e Polonia.

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