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Svp e il terzo incomodo che non ti aspetti: è scontro con la Lega e il Principato trema

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Foto Corrado Poletti
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Il terzo incomodo che non ti aspetti: erano anni che la Sudtiroler Volkspartei vendeva al miglior offerente i suoi voti in Parlamento con l’unico scopo di poter gestire la propria autonomia, anche oltre il consentito.

La prassi? Si sceglieva il partner di Giunta vicino al Governo nazionale e voilà, “le jeaux son faites… rien ne va plus”, i giochi erano fatti.

Nulla più impediva al partito di maggioranza sudtirolese di mettere in atto i propri disegni economico-politici nel proprio piccolo e dorato Principato.



Ora però che succede?

La prassi è stata seguita, l’intoccabile asse politico-istituzionale italo-sudtirolese gode pur sempre anche del beneplacito e della simpatia della più alta carica dello Stato, quel presidente Mattarella che è venuto in pompa magna a festeggiare non di meno il compleanno della società privata che detiene il monopolio assoluto dell’informazione in Alto Adige.

Benché fermi cattolici tradizionalisti, hanno persino fatto un patto di maggioranza con i sovranisti del: “PRIMA GLI ITALIANI”, con quei populisti dell’AUSLANDER RAUS?”. Probabile indigesto boccone da far digerire al proprio elettorato, ma tant’è.

Con un colpo di ramazza, via sotto il tappeto i proclami tanto scomodi alla chiesa e a tutto il mondo cattolico sudtirolese e si fa il patto di Governo con la Lega.

Ma qualcosa non va. Cominciano ad essere continuamente “punzecchiati” da Roma su argomenti per i quali, forse erroneamente, presumevano godere di autonomia assoluta ed incondizionata: la Sanità.

A Roma qualcuno si è accorto che in Alto Adige le cose non funzionano così come si vuol far credere o vedere all’esterno. Si cominciano ad esplorare l’organizzazione e le sue diverse strutture organizzative pubbliche.

Si scoprono i primi segnali di anomalia: pratiche oramai consolidate d’assunzione, gestione dei contratti, applicazione di norme, delibere e determine sui vitalizi ai politici, compensi e quant’altro.

Pratiche che in realtà sia per Statuto che per legge nazionale, dovrebbero essere fatte in una certa maniera, vengono invece, a quanto pare, eseguite in un’altra.

E partono gli esposti alla Procura e alla Corte dei Conti. Soprattutto sulla sanità, la macchina amministrativa pubblica dimostra le sue debolezze, le sue fragilità, le sue inadempienze.

Quali i motivi? Quali le ragioni? Dove allocare il “locus of control” della situazione?

Importante è probabilmente la loro individuazione. Sarebbe un punto da cui partire per riorganizzare un sistema fin troppo autonomo, per pianificare corrette e legittime azioni di ripristino, ancor prima che amministrativo, politico.

Diceva qualche mese fa il governatore provinciale: “Voi 5 Stelle siete la rovina dell’Italia”.

Che sia ancora convinto che tutto ciò derivi da una incapacità del Governo dei cittadini? Che sia forse dell’idea che a rompere le uova nel paniere del “Abbiamo sempre fatto così” siano “quegli incapaci degli alleati di Salvini a Roma?

Non credo sia possibile che la Sanità Sudtirolese sia messa come è messa per colpa di chi regola l’andamento della Nazione, come previsto dalla legge.

Sarebbe come ammettere che la politica locale si è sempre sentita e continua a sentirsi autorizzata ad amministrare “AL DI FUORI DELLA LEGGE”, perché di fatto, QUEST’ULTIMA IMPEDIREBBE LA GESTIONE PERSONALIZZATA DEL POTERE.

Sull’efficenza e l’efficacia del funzionamento di una macchina amministrativa pubblica, ne è consolidato il pensiero moderno, le teorie sono tutte incentrate su valori quali competenze avanzate e processi di esperienza validata e consolidata.

Altro che “Rovina dell’Italia”.

 

Il contributo per La Voce di Bolzano è di Corrado Poletti, Movimento 5 Stelle Alto Adige – Merano.

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