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Politica

Vox Italia Bolzano presenta il candidato sindaco, Fusaro: “Sovranismo non è fascismo, la politica stringa la mano alla cultura”

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Una numerosa folla era presente ieri nella sala Nikoletti ad Oltrisarco per presenziare alla presentazione del candidato Sindaco di Vox Italia alle prossime elezioni comunali del 3 maggio, che sarà il Professor Eriprando Della Torre di Valsassina. Abbiamo qui con noi una importante figura, competente e capace – ha affermato la coordinatrice del partito locale Cristina Barchetti -, siamo sicuri che potrà fare molto per il benessere dei cittadini”.

Oltre al candidato Sindaco e ai rappresentanti locali era presente anche il filosofo e “anima culturale” del partito Diego Fusaro, che abbiamo intervistato per l’occasione:

Signor Fusaro, perché nasce Vox Italia?

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Vox Italia nasce per due ragioni: la prima è che vi era già un’associazione culturale che aveva già lavorato su un suo pensiero, e la seconda è perché nell’estate scorsa si è tornati al bipolarismo precostituito che garantisce, quale che sia la forza vincente, il trionfo del liberismo. Vox Italia ha una visione completamente diversa rispetto a quella dei Mercati, e quindi cerca di proporre un’alternativa all’alternanza (senza alternativa) dei Governi esistenti o possibili”.

“Nell’odierno quadro generale, che vinca la destra o la sinistra il vero vincitore è sempre lo stesso ,e cioè la dittatura dei Mercati”.

 

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Quali sono i punti fondamentali del vostro programma?

Sono ovviamente molti, ma se dovessi riassumerli in poche parole direi sicuramente Sovranità Nazionale come base per un progetto democratico- socialista. Noi ci distinguiamo in questo dalle Sinistre Cosmopolite, che pensano che l’emancipazione passi solo attraverso il superamento degli Stati nazionali, e dalle Destre che pensano sì alla sovranità nazionale, ma in chiave liberista, alla modalità “tatcheriania”, noi invece siamo “keynesiani”.

 

Parlando appunto dell’idea di Sovranità monetaria o popolare che sia, cosa ne pensa della Brexit?

Che ci sia stata la Brexit è un bene, che sia avvenuta però tramite il partito di Boris Johnson non è un bene, perché è un partito liberista. Se i Socialisti di Corbyn avessero cavalcato loro la Brexit probabilmente avrebbero vinto, e adesso potrebbero portare avanti le politiche socialiste di cui dicevamo. Comunque è la prova che l’Unione Europea non è irreversibile, come dice Salvini, da poco convertitosi all’Europeismo, ed è la prova del fatto che c’è vita all’infuori dell’UE”.

 

Parlando appunto di partiti italiani, cosa ne pensa di coloro che a parole dicono di essere “sovranisti” ma che poi portano avanti idee che non lo sembrano affatto?

Bisogna essere chiari a questo riguardo se le parole hanno un senso. Il Sovranismo per come lo intendiamo noi è l’idea che la sovranità sia la base per fare politiche democratiche e socialiste. Non è il “Nazionalismo regressivo” del passato o il “Liberismo tatcheriano”, ma democratico e socialista invece. Né deve essere confuso con “l’Imperialismo”, come invece spesso avviene, un caso su tutti Trump. I partito oggi in Italia mi pare che oscillino tra una rivendicazione di un Sovranismo un po’ nostalgico , inteso alla maniera retrò, o addirittura alla maniera liberista. Quello che manca è l’elemento socialista”.

 

Quindi voi vi considerate “socialisti”, e cosa rispondete a chi vi accusa di essere “fascisti“?

Fa un po’ ridere, se non facesse piangere. le mie radici culturali e storiche affondano un una idea di tipo “marxiana- gramsciana”. Questo tipo di accuse a me fanno ridere, oggi dare del fascista ad una persona ha la stessa portata culturale di dire “sei uno sciocco”.

“Non c’è una riflessione dietro a tutto questo. Il paradosso è che se dire sovranità nazionale fosse fascismo, allora sarebbe fascista la Carta Costituzionale italiana perché parla di Sovranità che appartiene al popolo, sarebbe fascista anche la Cuba di Fidel Castro, che diceva “Patria o muerte”. Paradossalmente sarebbe un fascista persino Stalin, che chiaramente storicamente parlando è stato tutto fuorché tale”.

 

Nel caso ci fossero a breve delle nuove elezioni nel Paese, quali sono gli obiettivi che vi ponete?

Premetto che a decidere saranno i responsabili del partito, io mi limito a dare un’ispirazione culturale. Sicuramente al primo posto ci sarà di mettere al centro i temi a noi più cari, che attualmente non sono presenti nei dibattiti politici, non ci sono formazioni politiche  che ne stanno discutendo. Il primo passo sarà di riunire un gruppo di persone che si identifichi in questi valori e da lì provare a portarle avanti, a partire da Bolzano”.

 

Parlando proprio di Bolzano, che idea vi siete fatti della città?

Bolzano è una città particolarmente difficile da comprendere per le ovvie ragion storiche, è una città in cui la memoria è contesa e pure l’identità è contesa. Come spesso accade nelle zone di confine, come ad esempio la Valle d’Aosta, il paradosso è che la difesa dell’identità locale è stata in parte in opposizione rispetto al nazionalismo, e quindi si crea questo conflitto culturale per certi versi unico e interessante”.

“A Bolzano non so come reagirà la popolazione, quel che è certo è che se saprà andare oltre gli steccati usuali “destra-sinistra” potrà trovare in Vox un riferimento nuovo che porti avanti temi che sono usciti di scena. Per esempio, chi oggi è davvero in grado di difendere il socialismo e la democrazia? Di certo non le Sinistre votate all’Europeismo, o mica le destre che hanno come idea uno Stato asservito ai Mercati, e questa è la sfida”. 

 

 

 

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