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Politica

Visite sportive post Covid, Urzì: “Tempi ancora lunghi ma accolte le mie richieste”

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I tempi di attesa per una visita sportiva post covid (obbligatoria) in Alto Adige sono attualmente nell’ordine dei due mesi. Di conseguenza un atleta che contrae il virus anche in forma leggera o addirittura asintomatica, e che per il protocollo della Federazione medico sportiva potrebbe tornare ad allenarsi ed a gareggiare già dopo sette giorni, per ulteriori due mesi dovrà invece stare ancora lontano dai campi da gioco, compromettendo di fatto la stagione sportiva.

Il dato lo fornisce il Presidente della Provincia ed assessore in pectore anche alla Sanità (oltre che allo sport) Arno Kompatscher in risposta ad un’interrogazione del consigliere provinciale Alessandro Urzì, che si era attivato dopo le numerose segnalazioni giunte dal mondo sportivo altoatesino.

Le alte incidenze di atleti positivi negli ultimi mesi – scrive il presidente Kompatscher nella risposta –  soprattutto nella fascia adolescenti/giovani, hanno comportato ad un incremento notevole di richiesta, quasi un raddoppio di visite da ripetere (la maggior parte degli atleti aveva conseguito il certificato di idoneità negli ultimi 6 – 8 mesi), per cui i tempi di attesa sono saliti dalle 2-3 settimane agli attuali 2 mesi. Questo fatto viene confermato anche dai medici privati accreditati in Provincia che risultano avere anche loro attualmente tempi di attesa simili. Inoltre, ci provengono richieste per visita da altre Province (Trentino) che si trovano nelle stesse condizioni con liste di attesa lunghe”.

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Nella sua interrogazione il consigliere Urzì ha sollecitato la Giunta provinciale ad attivarsi urgentemente per risolvere la problematica segnalata, al fine di permettere agli sportivi altoatesini di poter riprendere la pratica sportiva senza ulteriori interruzioni. Il riscontro è stato positivo.

Per affrontare questo problema – scrive infatti  il Presidente della Provincia –  la Direzione generale ha accolto ed approvato la richiesta di un aumento di organico per la Medicina dello Sport di due medici, mentre ai medici già in servizio presso l’Azienda, è stata concessa dalla Direzione generale l’autorizzazione a ore e prestazioni aggiuntive. Inoltre, è stato fatto dell’Azienda sanitaria, un avviso per contratti a convenzione (temporanei) con medici specialisti privati”.

Cauto ottimismo da parte di Urzì: “La Provincia va nella direzione da noi auspicata, ovvero nel potenziamento del servizio tramite l’assunzione di nuovi medici e la convenzione con le cliniche private, ma allo stato attuale  (il dato è di questi giorni) i tempi di attesa restano inaccettabili e condannano molti ragazzi, che già hanno sofferto per l’impossibilità di praticare l’attività sportiva durante i lockdown, ad un ulteriore stop che andava in ogni maniera scongiurato”.

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