Tra cronaca e storia
La Biblioteca Civica Cesare Battisti, breve storia della prima biblioteca pubblica italiana in Alto Adige
La prima Biblioteca italiana a Bolzano venne istituita ne 1928, e la prima sede si trovava in Via Leonardo Da Vinci.
All’epoca il nucleo principale del patrimonio librario era perlopiù composto da donazioni private, in particolare dalle ex biblioteche private del senatore Luigi Morandi e di padre Ermenegildo Pistelli. Di non scarsa importanza anche le donazioni di altre piccole biblioteche italiane e di enti pubblici e privati.
Il giornale La Provincia di Bolzano all’epoca scrisse: “Come tutti sanno in Via Leonardo Da Vinci ha sede la Biblioteca che, sebbene ancora modesta, può tuttavia soddisfare i gusti dei più incontenibili lettori”.
Il soprintendente bibliografico delle Tre Venezie, l’allora commendatore Luigi Ferrara disse alla cerimonia di inaugurazione: “In questo tempio del sapere, non di simulacri, né altari delle divinità, ma nelle modeste, e pure decorose sale, aleggiano gli spiriti immortali dei grandi pensatori, poeti, degli scienziati, di quanti hanno confortato di luce l’umanità nel suo faticoso cammino, e formano per essa un patrimonio indistruttibile e incommensurabile”.
La biblioteca era aperta la mattina dalle 9 alle 12, pomeriggio dalle 14:30 alle 18:30, ed era fornita di due locali, spaziosi e riscaldati, forniti di tutto l’occorrente per soddisfare i lettori.
La sede tuttavia si rivelò subito molto modesta, e inefficiente nel soddisfare i lettori per quanto riguardava gli spazi e il numero di volumi a disposizione, così, nel 1937 la biblioteca venne spostata nella nuova sede vicino al Ponte Talvera, dove si trova ancora oggi. La nuova sede aveva a disposizione più di 90mila volumi, e per quasi tutta la durata della guerra funzionò egregiamente a pieno ritmo.
Fortunatamente, nonostante i bombardamenti della guerra danneggiarono l’edificio, il patrimonio librario più vecchio e importante venne quasi tutto trasferito nel Convento di Novacella, e quindi salvato. La Biblioteca riaprì i battenti il 1 luglio del 1946, e da allora numerose sono state le acquisizioni che ne hanno impreziosito il patrimonio. Ricordiamo quella del 1945 da parte di Giovanni Pedrotti, che raccoglie oltre 5mila pubblicazioni sul Tirolo storico; oppure quella del 1971, quando Lamberto Bravi donò la sua biblioteca privata, che comprendeva oltre 15mila volumi di carattere storico-letterario.
Attualmente la biblioteca è in continua espansione, ma purtroppo l’attuale sede non è più sufficiente a soddisfare i bisogni dei cittadini. Speriamo che il tanto desiderato Polo Bibliotecario diventi presto realtà.
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