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Benessere e Salute

Sistema immunitario psicologico: essere consapevoli della propria forza

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Mente e corpo sono strettamente connessi e quando ci troviamo di fronte a situazioni o momenti della nostra vita che percepiamo come stressanti, il nostro corpo reagisce inizialmente attraverso una reazione immediata di allarme che attiva il sistema simpatico attraverso alcuni cambiamenti fisiologici come l’aumento di afflusso di sangue verso i muscoli, la dilatazione delle pupille e l’aumento del battito cardiaco.

Questo meccanismo ha la funzione di procurare l’energia necessaria per reagire agli stressor ambientali e permette quindi di adeguare le nostre reazioni individuali ai cambiamenti dell’ambiente circostante e di adattarci alle situazioni.

Questa fase, tuttavia, non può perdurare a lungo e necessita di un conseguente periodo di riposo (risposta da stress) in cui si assicura all’organismo l’essenziale recupero di energie perdute.

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Ma cosa succede quando lo stato di allerta perdura per più tempo?

In questo caso cambia la percezione del nostro mondo e tutto ciò che ci circonda viene avvertito come un potenziale pericolo per la nostra stabilità, rimanendo imprigionati in uno stato di allerta continuo che assorbe una gran quantità di energie. A questo punto il corpo inizia a produrre cortisolo, detto anche ormone dello stress, che ha come conseguenza la soppressione delle difese immunitarie esponendoci maggiormente ad agenti patogeni responsabili dell’insorgenza delle malattie.

Il nostro cervello o meglio le sue funzioni mentali sono quindi in grado di comunicare con le cellule del sistema immunitario e, per contrastare questo meccanismo, possiamo affidarci a quello che alcuni psicologi della Harvard University definiscono sistema immunitario psicologico. Quest’ultimo può proteggerci dagli effetti dello stress cronico dandoci la forza di affrontare gli eventi avversi.

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Il sistema immunitario psicologico mette in campo diverse strategie, che consistono nel lavorare per conservare la propria autostima, essere consapevoli delle proprie potenzialità in modo da riuscire a pianificare e prevedere esiti positivi futuri in situazioni di difficoltà.

Ma quanto siamo consapevoli di possedere un sistema immunitario psicologico?

Tendenzialmente molto poco. Il nostro sistema cognitivo possiede risorse funzionali che spesso non teniamo in considerazione e la maggior parte di noi tende a sviluppare atteggiamenti ipercritici verso se stesso andando ad abbassare il proprio senso di autoefficacia e sottostimare la propria capacità di far fronte a situazioni critiche future.

Alcuni studi dimostrano, infatti, che le persone tendono a sopravvalutare la durata e l’intensità delle emozioni negative al momento di immaginare l’impatto emotivo che gli eventi futuri avranno su di esse, con il risultato di sviluppare un sistema predittivo poco efficace e scarsamente consapevole dei propri punti di forza (Gilbert, D. T., Pinel, E. C., Wilson, T. D., Blumberg, S. J., & Wheatley, T. P. (1998). Immune neglect: A source of durability bias in affective forecasting. Journal of Personality and Social Psychology).

E allora come possiamo sviluppare la nostra consapevolezza?

Imparando a vedere i nostri piccoli traguardi, tenendo conto dei nostri limiti ma senza essere giudici severi di noi stessi e ponendo attenzione a quelle situazioni che siamo riusciti a fronteggiare efficacemente. Questo può portarci a provare un maggior senso di soddisfazione e di controllo e diminuire così la frustrazione di non riuscire a farcela.

Parallelamente possiamo coltivare i nostri stati mentali svolgendo pratiche di rilassamento come la respirazione e il training autogeno, fare movimento per rilassare la muscolatura, aprirsi alle conoscenze e mantenere un costante confronto costruttivo con gli altri, per ridimensionare le nostre paure ed angosce.

 

Il contributo per La Voce di Bolzano è della Dott.ssa Alice Panicciari, psicologa clinica e consigliera dell’Ordine degli Psicologi della Provincia di Bolzano.

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