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Angolo Bellerofonte

SaniTanic: la Nave Alto Adige affonda e Zeppa fugge

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Alto Adige, ultima frontiera.

Questi sono i viaggi di Bellerofonte che a bordo della sua tastiera alata Pegasus, vi racconterà di quando sorvolando i sette oceani alla ricerca di Odisseo, scorse una nave alla deriva che lentamente ma inesorabilmente affondava.

Appollaiato sulla punta di quella nave, c’era il suo capitano che urlava e gesticolava in direzione dell’unica scialuppa che era stata ammarata.

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Fu in quel momento che mi convinsi ad abbassarmi per raggiungere il naufrago solitario e non potete immaginare la sorpresa quando capii che più che di un naufrago si trattava di un fuggitivo.

Come lo capii? Quando mi accorsi che l’uomo a bordo della scialuppa era nientepopodimeno che l’ex Direttore Amministrativo dell’ASL Alto Adige Andrea Zeppa, mentre il capitano della nave “morente” che sfuriava a rotta di collo su e giù per il ponte, altri non era che il Direttore Generale Florian Zerzer il quale, raccolte avidamente le ultime boccate d’aria, si lanciò in un ultimo accorato appello:

Zeppa salga a bordo!

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Potrebbe sembrare una rivisitazione dei fatti tristemente famosi riguardanti la notte in cui affondò la Costa Concordia, del capitano Schettino e dell’ex eroe ora senatore senza patria De Falco. Potrebbe, è vero, se per nave s’intende l’Azienda Sanitaria Alto Adige, che ultimamente a livello nazionale sta dando un’immagine di sé piuttosto deludente, quando non scoraggiante.

Mi riferisco al monitoraggio dei “Livelli Essenziali di Assistenza” comunemente conosciuti come LEA, per i quali la Provincia Autonoma di Bolzano risulta addirittura collocata in un posto speciale e precisamente dopo il fanalino di coda Calabria, perché non valutabile.

Ho sentito dire che con l’arrivo dei Leghisti in giunta, la poltrona di Zeppa sia diventata improvvisamente instabile. Balle! Tutte le poltrone, soprattutto quelle dell’azienda sanitaria, più che instabili sono tremolanti e quella della Lega altro non è che una mera coincidenza.

Andrea Zeppa, il City Manager voluto fortemente dal sindaco di Bolzano Caramaschi, era l’unico successore possibile dopo l’uscita di scena del direttore amministrativo facente funzioni Umberto Tait. Vuoi per le competenze, vuoi perché di madrelingua italiana per via dell’insana logica che fa tanto “Via Rasella” – un italiano ogni tre madrelingua tedeschi – , vuoi perché non c’era nessun altro con un profilo gradito alla Provincia.

Ma Zeppa non è il classico assoggettato al sistema. Intuisce da subito che con la defenestrazione di Thomas Schael e l’arrivo di Florian Zerzer, la nave che finora teneva grazie alle camere stagne presto avrebbe ceduto alla furia delle acque.

Con un direttore generale che secondo la normativa nazionale risulta inidoneo a ricoprire tale carica, Zeppa si ritrova a dormire su un letto di chiodi e a pettinarsi i capelli con una spazzola d’acciaio: scomodo e doloroso.

Per questo Zeppa va via, perché non ci sono le garanzie che gli permettono di lavorare con la tranquillità che una carica apicale del genere richiede.

Eppure c’è chi farebbe carte false per una poltrona del genere e anzi, non è un azzardo dire che qualcuno le carte false le ha fatte sul serio.

Un esempio.

Verbale di deliberazione del direttore generale n. 2018-A-000613 avente per oggetto “Dott.ssa Dagmar Regele: conferimento di un ulteriore incarico quinquennale quale direttrice del servizio d’igiene e sanità pubblica presso il Comprensorio sanitario di Brunico”.

Con questa delibera, viene rinnovato l’incarico di primario alla dott.ssa Regele, che i nostri lettori ricorderanno nel mio viaggio Vaccinarem humanum est, perseverare autem Tyrolis Meridionalis: benvenuti nella terra dei No Vax.

Ebbene, all’art. 46, quarto comma, la legge provinciale n. 7/2001 prevede che un dirigente al termine dell’incarico sia sottoposto ad analisi dal nucleo di valutazione sanitario e dal collegio tecnico; una volta recepiti tali pareri, se positivi si procederà ad un rinnovo, se negativi… “c’eravamo tanto amati”.

Invece sul rinnovo della dott.ssa Regele è pesata solamente la relazione eseguita dalla Dottoressa Marion von Sölder zu Brackenstein (la versione austriaca della Contessa di fantozziana memoria Pia Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare), direttrice reggente – quindi neppure titolare – della direzione territoriale presso il Comprensorio Sanitario di Brunico, gerarchicamente superiore della Dott.ssa Dagmar Regele.

Perché? Perché l’azienda sanitaria è attualmente sprovvista sia del determinante nucleo di valutazione sanitario, sia del collegio tecnico, previsti per legge! La Provincia non osserva dunque le sue stesse normative.

Ora vi siete convinti del perché dell’abbandono di Zeppa? Può un uomo reggere un incarico che potrebbe renderlo complice di atti illegittimi? Può un dirigente vivere con la spada di Damocle sulla testa, in attesa di un intervento da parte del Ministero della Salute, quello italiano e non quello austriaco, al quale l’azienda sanitaria dovrà rispondere?

Qui il vostro Bellerofonte vi lascia prendendo quota sulle note di “fin che la barca va / lasciala andareeee”…

 

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