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Economia e Finanza

Scostamento di bilancio, altri 32 miliardi per cig e contributi a fondo perduto: come si lavora alla quinta tranche di aiuti

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Cala il fatturato calano gli ordinativi, l’industria in Italia segna il passo al termine di un anno, il 2020 a dire poco difficile: a novembre scende il fatturato a -2% e gli ordini a -1,3%, ma la media dell’ultimo trimestre 2020 dice l’Istat, migliora rispetto ai mesi estivi.

A questi numeri, si aggiungono quelli dell’Inps che nell’ottobre scorso, rileva un drastico calo di 662 mila posti di lavoro, rispetto allo stesso mese del 2019, con un crollo soprattutto dei contratti a termine. Di fronte di questa situazione, l’intervento del Governo sotto forma di ristori risulta vitale per le attività economiche travolte dai divieti e dalle chiusure per arginare la pandemia.

Lo scostamento di bilancio di altri 32 miliardi di euro approvato dal Parlamento è l’ultima richiesta del Governo, ha detto il Ministro Gualtieri, sottolineando che il piano vaccinale e gli investimenti del Recovery Plan dovrebbero consentire a chiudere l’anno non molto lontano dal traguardo stimato del 6% del Pil.

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Intanto, si lavora alla quinta tranche di ristori con la eliminazione dei codici Ateco, che saranno superati e affinati, valutando anche i costi fissi. Si aggiunge poi, l’estensione dei contributi a fondo perduto a tutte le partite iva e alle imprese che hanno perso fatturato anche indirettamente a causa del covid, con l’impegno a potenziare gli aiuti per autonomi e professionisti. Sulla determinazione delle perdite, si punta a prendere riferimento l’intero anno appena concluso e non solo il mese di aprile 2020.

Si lavora anche per aggiungere altre 26 settimane di cassa integrazione, “potrebbe essere prorogata fino in autunno” ha detto Gualtieri, con l’esonero contributivo del 100% per le imprese che fanno rientrare i dipendenti al lavoro.

Il Governo punta così a privilegiare i settori più fragili e maggiormente colpiti dagli effetti del covid. Un capitolo a parte riguarda poi il blocco dei licenziamenti, con l’introduzione di un principio selettivo. La proroga infatti, dovrebbe valere solo per alcuni settori, mentre quelli meno impattati dal Covid potrebbero tornare alla normalità. Con l’ultimo scostamento di bilancio, utile ad interventi collegati indirettamente o direttamente all’emergenza covid, aumentano anche le ricadute sul deficit che ora salgono a 165 miliardi.

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