Politica
Tragedia Emily, Biancofiore: “Speriamo qualcuno finisca in galera. Mancato rispetto Costituzione e Statuto alla base della sciagura?”
Sulla già nutrita polemica intorno al dramma della morte della piccola Emily il 4 gennaio sulla pista nera “Schwarzsee 2” del Renon, interviene anche la coordinatrice regionale di Forza Italia Michaela Biancofiore.
Analogamente a quanto già fatto dal consigliere provinciale Alessandro Urzì, la forzista ricorda anni di battaglie per il rispetto della toponomastica bilingue in Alto Adige.
Si legge in un comunicato:
“Sono anni che mi sgolo e mi batto, insieme al mio partito, affinchè nel mio Alto Adige-Südtirol, autonomia facente parte dello Stato italiano, venga rispettata nella toponomastica la lingua dello Stato così come previsto addirittura prima dallo statuto d’Autonomia, che ha rango costituzionale e dalla Costituzione italiana stessa.
Anni, ed esistono plurimi miei documenti e dichiarazioni, suffragate per altro anche dagli operatori turistici locali, che sottolineavo la pericolosità, al netto del rispetto della legge, di una toponomastica monolingue in tedesco in montagna, per un turismo prevalentemente italiano e internazionale, lanciando la necessità di aggiungere all’italiano e al tedesco la lingua inglese.
Ma non è avvenuto nulla nel colpevole silenzio dei partiti di governo nazionale e delle istituzioni locali, che hanno sacrificato norme e dignità e ora anche forse, se sarà accertato , una vita umana per puro tornaconto politico.
Sono allibita, affranta e arrabbiata, ci sono valori non negoziabili che viceversa i vertici del mio Paese, prima ancora che delle istituzioni locali, hanno immoralmente volutamente lasciato glissare.
Sulla disgrazia di Emily vi è un’indagine della procura che dovrà accertare le responsabilità della cronaca di una morte ‘forse’ annunciata, ma per la prima volta in vita mia mi auguro che qualcuno paghi e finisca in galera.
E’ fin troppo evidente che “Rodeln verboten” – Divieto di slittare, non era comprensibile ad un turista italiano nonostante il disegnino che toglie, se possibile, ancora più dignità alla lingua e al silente stato italiano. Che forse, a questo punto solo la magistratura potrà ridestare.
Anche quella costituzionale, alla quale mi appello affinché sia anticipata la data della discussione sul disegno di legge provinciale sulla toponomastica mirante ad una ulteriore limitazione di quella italiana, augurandomi che la Lega di governo provinciale, sia accanto a noi in questa battaglia valoriale, non si presti a furbizie nelle commissioni paritetiche e non abbia negoziato i principi dello Stato per le poltrone“.
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