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La parola all avvocato

Abbandono del tetto coniugale: quali sono le conseguenze legali?

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Gentile Avvocato Vendrame,

sono sposato, ma da anni io e mia moglie viviamo come separati in casa. Da qualche mese ho conosciuto una persona con cui sto molto bene e vorrei andare a vivere con lei. Posso farlo senza conseguenze legali?

Grazie.
G. P.

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Buongiorno,

il vincolo matrimoniale comporta il dovere per i coniugi di convivere in modo costante e continuativo presso la residenza familiare, salvo siano presenti particolari esigenze, ad esempio di carattere lavorativo.

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L’allontanamento dalla casa coniugale è lecito, dunque, solo se determinato dal comportamento dell’altro coniuge (che, ad esempio, ha cambiato la serratura e non permette più all’altro di entrare in casa), ovvero da gravi situazioni (violenze, ecc…), o ancora se intervenuto nel momento in cui l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza si sia già verificata, e proprio a causa di tale situazione.

L’onere di provare tali circostanze incombe su chi si è allontanato dalla casa. Al di fuori dei suddetti casi, e se non si riesca a provare la sussistenza di validi motivi, l’abbandono della casa familiare comporta, in sede civile, l’addebito della separazione (che significa attribuire la responsabilità della separazione a carico del coniuge che si è allontanato, il quale perderebbe così il diritto ad un eventuale assegno di mantenimento), e la possibile richiesta di risarcimento dell’eventuale danno non patrimoniale patito dall’altro coniuge.

Dal punto di vista penale, inoltre, pur non esistendo più come reato autonomo, l’abbandono del tetto coniugale è assorbito da altro reato, rubricato come “Violazione degli obblighi di assistenza familiare” (art. 570 c.p.).

Le consiglio, pertanto, di sottoscrivere un accordo con Sua moglie per il rilascio della casa coniugale, ovvero di procedere alla richiesta di separazione e, solo successivamente alla pronuncia di quest’ultima, andare via da casa.

Cordialmente
Avv. Laura Vendrame

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