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Köllensperger, la difesa ufficiale del movimento: “Non si dimette. Solidali con Paul contro la gogna del Social”

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La bufera sulla richiesta del bonus da 600 euro che ha travolto quattro rappresentanti politici altoatesini tra Team Köllensperger ed Svp ha avuto conseguenze diversificate, ma non troppo,  rispetto alla posizione dei rispettivi partiti.

Dal parte sua, la Stella alpina ha deciso per un atteggiamento non eccessivamente punitivo nei confronti dei propri esponenti: Schuler è stato invitato a dimettersi dalla vicepresidenza della Giunta e dovrà rinunciare a tutti gli incarichi di partito per un anno ma resterà assessore all’Agricoltura e al Turismo. Stessa sorte per Tauber e Lanz che non saranno costretti a dimettersi da consiglieri provinciali.

Con la sola differenza che Tauber, anche lui sospeso per un anno da tutti gli incarichi di partito, ha ricevuto l’invito a dimettersi da membro di presidenza del Consiglio regionale e dal ruolo di presidente della terza commissione.

La grazia in toto concessa a Lanz deriverebbe invece dal fatto che il capogruppo in Consiglio provinciale per la Volkspartei non era a conoscenza che il bonus fosse chiesto a nome suo, quindi di fatto dichiara ora di non averlo mai richiesto personalmente.

Non si dimette nemmeno l’ex pentastellato Paul Köllensperger, oggi leader del Team K. Il perché è presto detto. Paul gode del pieno appoggio da parte del suo partito che non ha nessuna intenzione di abbandonare alla gogna del social (così nella sostanza l’hanno definita) il suo fondatore. Soprattutto durante la corsa elettorale per le prossime comunali di settembre. Beninteso.

Così in una nota il Team K: “Paul Köllensperger ha commesso un grave errore, lo ha ammesso senza alcun tentativo di ridimensionamento o giustificazione. Lo ha quindi corretto immediatamente, ha restituito quanto percepito e si è pubblicamente scusato. Nei giorni scorsi il direttivo del movimento si è confrontato con la situazione analizzandola e soppesando tutti i suoi aspetti, traendo infine le sue debite conclusioni.

Contestualmente sono stati ascoltati anche dei membri del Team, i consiglieri provinciali, i collaboratori, sostenitori e simpatizzanti. Insieme a Paul Köllensperger sono state discusse tutte le opzioni per affrontare adeguatamente la situazione. Siamo rimasti esterrefatti dalla diffamazione personale a danno della sua persona sui social media e non possiamo che condannare profondamente questi atteggiamenti. Gli esprimiamo la nostra solidarietà.

Anche nell’occasione di un errore – ammesso senza scuse – vogliamo ribadire come Paul Köllensperger e il Team K rappresentano una politica impegnata a dare una voce a chi non ce l’ha e a promuovere i valori social-liberali. Questo è il mandato che gli elettori hanno conferito a tutto il Team K, in questo ci riconosciamo.

In democrazia, sono le elettrici e gli elettori che devono esprimere il giudizio sulla qualità del lavoro di un politico. Per questo motivo, il direttivo del nostro movimento è giunto a maggioranza alla convinzione che Paul Köllensperger deve rimanere in Consiglio provinciale. Il direttivo ha anche deciso all’unanimità di confermare Paul quale presidente del movimento“.

Le discussioni degli ultimi giorni hanno però anche evidenziato la necessità di chiarire le questioni aperte, che riguardano il nostro presente e futuro. Paul Köllensperger porterà alla discussione di una assemblea generale di prossima convocazione sia il suo ruolo in Consiglio provinciale che nel movimento, in modo che tutti i membri del Team potranno esprimersi democraticamente.

Nel corso di questi confronti il partito sarà sottoposto a cambiamenti anche profondi di contenuto e organizzativi. Così il Team K uscirà più forte da questa crisi“, concludono.

(e.c.)



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